Pesto genovese (o quasi)
Chi è solito piantare o seminare del basilico a casa sa bene che questa pianta muore ai primi freddi, perciò questo è il momento di raccogliere tutto quello che avete e metterlo via per l’inverno. La ricetta è quella ufficiale, solo la tecnica di preparazione è diversa per questioni di praticità.
A proposito di basilico (Ocymum basilicum): il nome deriva dal greco βασιλικόν (basilikòn), che significa “regale”. Non si sa per certo il perché. Di solito si intende che stia per φυτόν (phytòn) βασιλικόν , cioè “pianta regale”, ma agli estimatori dei romanzi di J.R.R. Tolkien piacerà piuttosto pensare che sia φύλλον (phyllon) βασιλικόν e che il nome significhi né più né meno che “foglia di re“.
- Foglie fresche di basilico: 50 grammi
- Olio extravergine di oliva dal sapore gentile: mezzo bicchiere
- Parmigiano reggiano grattuggiato: sei cucchiai
- Pecorino grattuggiato: due cucchiai
- Aglio: due spicchi piccoli
- Pinoli: un cucchiaio
- Sale
Raccogliete il basilico e lavatelo con cura in acqua fredda. Pesatelo e fate le dovute proporzioni, quindi mettete in frigorifero l’olio di oliva. Mettete ad asciugare il basilico su uno strofinaccio, in un posto asciutto, ma non al sole diretto. È importante che si asciughi molto bene.
Pestate l’aglio in un mortaio fino a farne una pappa oppure frullatelo a parte, se rimangono pezzi grossi il gusto sarà fastidioso. Quando il basilico sarà asciutto, mettete l’olio freddo in un frullatore e aggiungete tutte le foglie di basilico – pigiandole –, l’aglio pestato e i pinoli. Cercate di fare uscire tutta l’aria. Frullate lentamente, cercando di non incorporare aria e di non far riscaldare il composto per evitare di far ossidare e annerire le foglie. Se volete, potete aggiungere un paio di cucchiaini di succo di limone o due pizzichi di acido citrico per ostacolare ulteriormente il processo; non si sentirà quasi per nulla nel prodotto finito.
Aggiungete i formaggi e aggiustate di sale.
Io lo conservo in congelatore, rimarrà buono per tutti i mesi invernali.
Ho notato che con questa tecnica l’aglio ha un gusto più forte che col metodo tradizionale, perciò in realtà ne metto meno della metà.
Non mi capita mai di fare commenti sui blog che leggo, ma in questo caso faccio un’eccezione, perche’ il blog merita davvero e voglio scriverlo a chiare lettere.
Grazie, il più bel commento che mi è stato fatto 🙂