Curry
Ho trovato su internet alcune ricette di questa famosa miscela di spezie che non hanno niente dell’originale, perciò ho pensato di pubblicare la mia versione e di dire un paio di cose.
Innanzitutto, vale la pena ricordare che la polvere di curry non è una singola spezia come alcuni credono, ma una miscela di numerosi ingredienti. È vero che esiste un albero del curry (Murraya koenigii), ma si chiama così solo perché le sue foglie sono usate per preparare alcuni piatti speziati della cucina dell’area indiana che in occidente si chiamano genericamente -appunto- “curry” e dai quali la polverina prende il nome.
La ricetta non è nemmeno indiana (o asiatica), ma inglese. In India si usano moltissime miscele di spezie, di cui la più famosa e forse più simile al curry inglese è il (o i) garam masala. Pare che il curry sia stato inventato come surrogato generico di tutte queste miscele per gli inglesi che facevano ritorno dall’India all’epoca dell’impero e che avevano imparato ad apprezzare la cucina speziata delle colonie

Solita immagine rubata
- Semi di coriandolo: due cucchiai
- Semi di cumino di Malta: un cucchiaio
- Curcuma in polvere: un cucchiaio
- Semi di fieno greco: due cucchiaini
- Semi di finocchio: un cucchiaino
- Semi di senape: un cucchiaino
- Zenzero essiccato in polvere: mezzo cucchiaino
- Pepe nero: mezzo cucchiaino
- Cannella in polvere: mezzo cucchiaino
- Pimento, detto anche pepe giamaicano: mezzo cucchiaino
- Peperoncino essiccato: mezzo cucchiaino
- Chiodi di garofano: quattro o cinque
- Semi di due o tre capsule di cardamomo verde
Macinate tutto insieme più finemente che potete e conservate in un barattolo ben chiuso, preferibilmente al buio, al massimo per qualche mese.
Potete aumentare la piccantezza aggiungendo altro peperoncino o variare la ricetta a piacimento. Gli ingredienti fondamentali sono i primi quattro, gli altri arricchiscono la miscela, ma se ne omettete qualcuno avrete comunque un gusto chiaramente riconoscibile. Tutte queste spezie le potete trovare in una drogheria o erboristeria.
Come ho già avuto modo di dire, trovo che questo miscuglio sia spesso abusato, in particolare mi sembra che copra tantissimo i sapori e serva troppo spesso a cuochi scarsi per mascherare il gusto insulso di piatti fatti male e senza fantasia, un po’ come la pancetta affumicata. Dopo tutto, il fatto che sia concepito sin dalla sua invenzione come un “surrogato generico di gusto indiano” la dice lunga. Ciò non significa che penso andrebbe abolito (ho questa opinione solo della panna da cucina), ma mi sentirei di suggerire caldamente di evitare di metterlo in ogni stufato, riso, ragù, minestrone e caffelatte che esce dalla cucina.
La differenza tra il curry e la pancetta è che il primo non è granché calorico. Sciocchi inglesi! Con questa invenzione è iniziato il declino della loro cucina.
Ahahahah!