Frittata di patate spagnola
Se chiedete ad un italiano quale sia il piatto più tipico della Spagna, probabilmente si ricorderà subito della paella. Se, però, chiedete ad uno spagnolo, avete buone probabilità che vi risponda tortilla de patatas, ossia frittata di patate, che non a caso là si chiama anche tortilla española. Vi confesso che a me le frittate in genere non piacciono, ma questa la trovo eccezionale e consiglio a tutti di provarla.

Tortilla de patatas
- Patate, preferibilmente bianche: tre di medie dimensioni
- Uova: due
- Cipolla: da un quarto a una intera (facoltativo)
- Olio di oliva extravergine: molto molto abbondante
- Sale: quanto basta
Queste quantità (per due persone) sono molto approssimative, perché dipendono dalla padella in cui cucinerete la frittata e dalle misure delle patate. Tenete conto che la tortilla deve risultare alta almeno un paio di centimetri (fino anche a 4-5) e che l’uovo deve essere il minimo necessario a riempire tutti gli spazi tra i pezzi di patata e sommergerle appena. La figura vi darà un’idea, ma il piatto, pur molto semplice, si può preparare alla perfezione solo quando si è presa confidenza con le dimensioni della propria padella, dopo qualche tentativo.
Affettate abbastanza sottilmente le patate e le cipolle. È molto importante che le fette di patata tutte dello stesso spessore.
Fate scaldare in una padella abbondantissimo olio di oliva, dovrà essere sufficiente a ricoprire completamente o quasi le patate. Quando è caldo, ma non bollente, immergetevi le patate. A questo punto, occorre cuocerle in un modo un po’ insolito: vanno in un certo senso “bollite” nell’olio o, se preferite, fritte a temperatura bassissima, per circa un quarto d’ora. Per tutto questo periodo dovranno sfrigolare appena. Evitate di mescolarle, perché se le rompeste gli fareste assorbire troppo olio; potete però scuotere la padella. Passato il quarto d’ora, aggiungete le cipolle e fate cuocere altri cinque minuti o finché le patate non iniziano appena ad essere dorate. Dovranno essere pochissimo croccanti in superficie. A questo punto, scolatele completamente dall’olio usando uno scolapasta o un mestolo forato e salatele. Se, come me, non avete cuore di sprecare almeno mezzo litro di olio di oliva per una frittata, lo potete riusare per lo stesso piatto un altro paio di volte oppure sostituire, anche solo in parte, con olio di semi. Il risultato non sarà altrettanto saporito né tradizionale, ma comunque eccellente.
Mentre aspettate che le patate si raffreddino un po’, sbattete le uova e salate anch’esse. Unite le patate alle uova e mescolate benissimo. Lasciate riposare per un paio di minuti, quindi trasferite in una padella ben calda e leggermente oliata (l’olio dovrà essere caldissimo, quasi fumare). Mescolate per pochi secondi facendo in in modo che le fette di patata siano regolarmente disposte in orizzontale. Fate cuocere da un lato, a fuoco medio, per circa tre minuti. Mentre la frittata cuoce, usate una spatola per dare una forma più regolare ai bordi. Aiutandovi con un piatto (o con un colpo secco della mano, se ne avete il coraggio), voltate la frittata e fatela cuocere anche dall’altro lato, sempre per tre minuti circa. Si può servire calda o fredda ed è un tradizionale ripieno per panini.
P.S.: Il blog ha appena compiuto tre anni. Auguri!
Auguri! I miei coinquilini l’hanno giusto preparata stasera.