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Minestra tedesca per terminare i würstel

11 marzo 2015

I produttori italiani di würstel hanno puntato tutti su confezioni con un numero per me ridicolo di pezzi: tre; troppi per mangiarli in una volta sola e troppo pochi per mangiarli in due. Il risultato è che mi ritrovo sempre con un würstel solitario del quale non so che fare (NB: chiedo ai gentili lettori di evitare battute prevedibili e di cattivo gusto). Un ottimo modo per farlo sparire è questa gustosa e semplicissima minestra bavarese a base di patate.

Illustrazione di come mangio i würstel io. Due alla volta, non tre!

  • Un würstel (per me, rigorosamente di solo maiale)
  • Patate da minestra: 300 grammi scarsi, circa due medie
  • Cipolla: mezza o poco meno
  • Carota: una piccola
  • Sedano: mezza costa
  • Aglio: uno spicchio
  • Paprika (del tipo che preferite): un cucchiaino
  • Maggiorana essiccata: mezzo cucchiaino
  • Brodo di carne (o dado) abbastanza forte: un bicchiere circa (oppure due)
  • Latte intero: un bicchiere circa (facoltativo)
  • Olio di semi e/o burro: un paio di cucchiai
  • Panna acida: un cucchiaio (facoltativo)
  • Prezzemolo tritato: poco (facoltativo)
  • Erba cipollina tritata: poca (facoltativo)
  • Sale

La ricetta è per una sola persona affamata. Con 400 grammi di patate diventa per due persone non così affamate.

Tritate la cipolla, il sedano e l’aglio, fate le patate e le carote a cubettini di mezzo centimetro di lato.

In una pentola fate soffriggere cipolla, aglio, sedano e carota con poco olio fino a farli dorare leggermente. Aggiungete la paprika e la maggiorana e fate soffriggere per pochi secondi. Aggiungete quindi le patate, il brodo e il latte e salate leggermente. Se la volete più leggera, usate solo brodo. Se volete esagerare, sostituite il latte con panna liquida. Fate sobbollire incoperchiato per circa 40 minuti, aggiungendo acqua se fosse necessario e mescolando di tanto in tanto.

Aggiungete il würstel tagliato a fettine sottili e il prezzemolo, se l’avete.  Fate cuocere per 5–10 minuti mescolando continuamente, in modo che le patate si disfino quasi completamente. Se il risultato fosse troppo denso, aggiungete acqua. Aggiungete infine, se li volete, l’erba cipollina e la panna acida. Regolate di sale e servite subito.

I würstel “normali” che si comprano in Italia sono quelli che i tedeschi chiamano Wiener Würstchen, ossia “salsiccetta viennese” o Frankfurter Würstchen, cioè “salsiccetta di Francoforte”. Le differenze tra le due versioni sono quasi nulle. Là sono solo uno delle decine di tipi di salsicce di carne macinata finissima e –spesso– affumicata, chiamati genericamente Wurst. Il diminutivo in –el o –l è quello dei dialetti del sud della Germania, non è tedesco standard. In sostanza, sarebbe come se i tedeschi chiamassero gli spaghetti “spaghielli”, con un diminutivo del sud Italia. Forse non tutti avevano già notato che “spaghetto” è in origine semplicemente il diminutivo di “spago”. Tra le altre parole italiane di uso comune che in origine erano dei diminutivi si annoverano anche “cipolla” e “pisello”: cepulla e pisellum, in latino, sono diminutivi di cepa e pisum. Un fatto curioso per i miei compatrioti (o corregionali? come si dice?) è che in veneto i piselli si chiamano “bisi”, che deriva dalla forma non diminutiva. Non so dire se questa differenza sia accidentale o se effettivamente i piselli dei Veneti siano più grandi di quelli dei Toscani.

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2 commenti leave one →
  1. Stefano permalink
    11 marzo 2015 10:53 PM

    La nota etimologica è un tocco di classe

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