Ajoblanco
Dopo il gazpacho, l’ajoblanco, un’altra minestra fredda andalusa, piuttosto particolare. Il nome vuol dire “aglio bianco” e l’aglio è sapore predominante.

Una foto molto da vicino di questa minestra.
- Mandorle intere spellate non tostate: 100 grammi
- Mollica di pane raffermo: 150 grammi
- Aglio: da mezzo spicchio piccolo a due spicchi grandi, a seconda dei gusti
- Olio di oliva extravergine piuttosto leggero: 100 mL circa
- Aceto di vino (di sherry sarebbe meglio): a piacimento, circa tre o quattro cucchiai (due o tre se trovate l’aceto di sherry, che è molto forte)
- Acqua fredda: circa 800 mL, a seconda di quanto densa vi piace
- Sale
Mettete le mandorle in acqua fredda e lasciatele reidratare per molte ore. Qusta operazione non è proprio necessaria, ma migliora il risultato.
Inzuppate la mollica di pane in acqua fredda e strizzatela bene. Spellate l’aglio. Mettete l’aglio, il pane e le mandorle in un frullatore con poca acqua e frullate meglio che potete. Sempre frullando, aggiungete un poco per volta tutta l’acqua, poi l’aceto e infine l’olio, che farà addensare un po’ la minestra. Se siete dei perfezionisti, passate per un colino per eliminare eventuali pezzetti rimasti. Salate poco e mettete in frigorifero per alcune ore. Tradizionalmente si serve aggiungendo degli acini d’uva moscata tagliati per metà o dei pezzi di melone o mela oppure accompagnato con una patata arrostita nel forno.
Queste minestre fredde spagnole si fanno tradizionalmente con aceto di sherry. Non so perché nel nostro Paese conosciamo questo vino liquoroso andaluso con il suo nome inglese (o francese: xérès). In spagnolo si chiama jerez, come la città principale dell’area da cui proviene, Jerez de la Frontera, vicino a Cadice, che da noi è famosa soprattutto perché ospita il circuito del Gran Premio di Spagna di motociclismo.
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