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Gazpacho

23 luglio 2013

Durante l’estate a pochi verrebbe in mente di servire una minestra. In questo caso, però, si tratta di un piatto che si mangia volentieri proprio in quelle settimane in cui si soffre il caldo anche da seduti. Si tratta, infatti, di una minestra da servire gelata, tipicamente andalusa e resa famosa in tutto il mondo anche grazie al film di Pedro Almodóvar “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”. Se vi piacciono i pomodori e i gusti freschi, la dovete assaggiare.

Gazpacho da bere nel film “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”

  • Pomodori molto maturi, meglio se della varietà cuore di bue: 1 kg
  • Pane raffermo senza scorza: 120 grammi
  • Aceto di vino (o di sherry, se siete dei perfezionisti): a piacimento
  • Olio extravergine di oliva gustoso: quattro o cinque cucchiai
  • Cetriolo piccolo: uno
  • Peperone verde piccolo: mezzo, senza i semi
  • Cipolla novella oppure rossa: mezza
  • Aglio: uno spicchio
  • Sale, peperoncino (facoltativo), cumino di Malta (facoltativo)

Questa versione ha pochi peperoni rispetto a quelli indicati di solito, ma è una ricetta che ognuno può fare un po’ a modo proprio. Inzuppate il pane in un po’ d’acqua per farlo intenerire. Quando sarà pronto, mettetelo in un frullatore assieme alle verdure tagliate grossolanamente e l’olio e riducete ad una crema densa. Allungate con acqua quanto basta: si può farlo denso come una passata oppure liquido, da bere come un succo di frutta. Assaggiate e aggiustate di sale e alcuni cucchiai di aceto a vostro gusto, tenendo conto che si deve sentire chiaramente. Qualcuno aggiunge del peperoncino e, a voler proprio rispettare la tradizione andalusa, andrebbe aggiunto un pizzico di cumino in polvere. Passate per un colino per eliminare i semi e quello che rimane delle bucce della verdura e mettete in frigorifero per qualche ora. Di solito si serve con cubetti di ghiaccio e un filo d’olio. La tradizione spagnola vuole che sia portato in tavola assieme a delle coppette con cubetti di cetriolo, cipolla, peperone, pane tostato o anche altre guarnizioni, che ciascun commensale può scegliere e aggiungere al proprio piatto.

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